Presente e Futuro

Il Centro di Studi Storici

Il Centro di Studi Storici ‘Giacomo di Prampero’

Logo Centro Studi Con il logo della sagoma del castello di Prampero, affidato alla mano artistica di Mario Micossi che tante volte aveva disegnato il maniero prima della sua distruzione - logo da lui omaggiato in segno di condivisione della nascente idea -, nell'ottobre del 1981 fu fondato a Udine da Pietro Enrico e Marisanta di Prampero e da un esiguo numero di studiosi dell'Università di Udine il Centro di Studi Storici Giacomo di Prampero.  Associazione senza scopo di lucro, il Centro sorse per promuovere studi storici a qualsiasi titolo e in particolare ricerche facenti riferimento alla storia del Friuli, e nacque come strumento idoneo a mantenere viva la memoria del castello distrutto dalle scosse sismiche del 1976 dopo che tanto ruolo ebbe per secoli nella storia del Friuli, e a promuoverne il restauro. A più di 30 anni da tale evento, ora una parte del maniero è in avanzata fase di ricostruzione ed è pronto ad accogliere il Centro che con seminari, convegni, pubblicazioni, ricerche sotto la vigile vicepresidenza di Pier Cesare Ioly Zorattini in questi anni ha contribuito alla conoscenza delle vicende storiche della Regione e alla valorizzazione del suo patrimonio culturale. Supportata dalle istituzioni pubbliche e con fondi propri, l'attività del Centro  si è concentrata in particolare sull'indagine delle fonti della storia friulana e dei suoi protagonisti,  ponendo in essere il censimento degli archivi e biblioteche private della Regione (1982), il convegno sulla metodologia della ricerca storica (1983), la presentazione della ristampa del volume La contea di Gorizia illustrata dai suoi figli di Giuseppe Floreano Conte Formentini (1984), la convenzione con la Camera di Commercio di Udine per l'organizzazione di un premio per la miglior opera monografica sul tema I protagonisti della storia economica friulana dalla metà del Settecento alla prima guerra mondiale (1986), favorendo poi la divulgazione delle conoscenze acquisite con idonee pubblicazioni, quali:
  • Guida agli archivi e biblioteche privati del Friuli Venezia Giulia,  a cura di Marisanta di Prampero de Carvalho, Pier Cesare Ioly Zorattini, Luigi De Biasio, Udine 1982, e
  • Aggiornamento della Guida agli archivi e biblioteche privati del Friuli Venezia Giulia, Udine 1984;
  • Metodologia e ricerca storica, Atti del seminario internazionale, curati da Pietro Enrico di Prampero e Marisanta di Prampero de Carvalho, Tavagnacco 1984.
Se il riordino degli archivi e biblioteche privati è stato nel tempo costantemente perseguito dal Centro, per l'assoluta mancanza di finanziamenti  non furono invece realizzati i numerosi progetti culturali elaborati dal Consiglio Direttivo tra gli anni 1988-1989. Inoltre,  a cavallo del millennio, il Centro rimane addirittura silente  per motivi sia famigliari che istituzionali di alcuni suoi componenti. Superati gli impedimenti, nel 2003 il Centro dà avvio a nuovi programmi di ricerca che portano, in collaborazione con l'Università di Udine, alla giornata di studio I tre cantastorie del castello - Ermes di Colloredo, Ippolito Nievo, Stanislao Nievo (2004),  alla commemorazione del cinquantenario della morte di Giacomo di Prampero con la pubblicazione e presentazione dei suoi manoscritti Per non dimenticare - Con D'Annunzio (2004) e alla tavola rotonda  Le ricchezze dell'abbattuto palazzo Torriani di contrada Strazzamantello, in collaborazione con il Comune di Udine (2006). Dal 2007 il Centro ha instaurato la collaborazione con altre associazioni interessate ad evidenziare i valori culturali di beni materiali sorti nel passato e tuttora presenti nelle città e nel paesaggio, prescrivendone la conservazione per proiettarli nel futuro integri e valorizzati.  Inizialmente legandosi all'ADSI - Associazione Dimore Storiche Italiane - sezione del Friuli Venezia Giulia e producendo il seminario La funzione pubblica di un bene privato (2007), e successivamente allargando la collaborazione alla Società Filologica Friulana  con il convegno Il paesaggio come bene pubblico: i corsi d'acqua e i percorsi della storia - parchi e giardini in FriuliVenezia Giulia (2008), e all'Accademia Udinese di Scienze Lettere e Arti, il Centro ha avuto nella persona di Maria Amalia D'Aronco la presidenza del Comitato Scientifico per allargare il ciclo d'incontri in cui le relazioni degli esperti chiamati a parlare concentrassero l'attenzione sul concetto per il quale un bene di interesse culturale debba essere tutelato e valorizzato indipendentemente dallo stato di appartenenza pubblica e privata. Nel 2009 dalle stesse quattro associazioni e sotto la stessa presidenza scientifica è nato poi il progetto pluriennale "Città della strada, città della spada", patrocinato dalle più autorevoli istituzioni locali, che propone una riflessione sul ruolo di Gemona (2009), Osoppo (2010), Cividale (2011) e nel 2012 Palmanova, nel corso dei secoli e nell'attualità, alla luce del loro passato. Nel 2011 escono, pubblicati dalla Società Filologica Friulana, gli atti dei convegni del 2008 e 2009 "Città della strada, Città della spada. Friuli, terra di passaggi", a cura di Maria Amalia D'Aronco, Udine 2011. Nel 2013 il progetto ha avuto vita con la giornata di studi su Udine Medioevale e la presentazione del volume degli atti dei convegni del 2011 e 2012 "Città della strada, Città della spada. Cividale e Palmanova", pubblicati ancora dalla Società Filologica Friulana e sempre a cura di Maria Amalia D'Aronco. Negli anni a seguire, con l'eccezione del 2014, il Centro, mantenendo sempre il proprio ruolo di organizzatore e assieme all'Associazione Dimore Storiche Italiane - sezione del FVG, alla Società Filologica Friulana, alla Deputazione di Storia Patria per il Friuli e all'Accademia Udinese di Scienze Lettere e Arti, ha portato avanti il ciclo "Città della strada, Città della spada" dedicando la giornata di studio a "Udine moderna: rottura e continuità" (2015) e "Udine tra Ottocento e Novecento" (2016). In campo internazionale nel 2011-2012 il Centro ha incentrato sul castello in avanzata fase di ricostruzione il progetto "Il Castello di Prampero, rocca non arroccata" mirato al richiamo turistico e alla valorizzazione del territorio e sostenuto dalla Direzione Centrale Regionale per le Attività Produttive. A tale scopo, il Centro ha posto in essere e fatto circolare in sedi storiche pertinenti d' Italia e di Baviera il DVD di 45' in lingua tedesca con i sottotitoli in italiano "Bayern und Italien" e la pubblicazione "Afro e il Castello di Prampero", ristampata in corso d'opera con un contributo dell'Amministrazione Provinciale di Udine.